giornata della memoria

Palazzo e il suo intervento per la giornata della Memoria

Riportiamo qui di seguito l’intervento della consigliera Alice Palazzo, prima dei lavori del consiglio comunale del 30 gennaio 2025, durante il quale ha voluto far riflettere il consiglio e gli addetti e le addette ai lavori.

Sono passati solo 80 anni dal 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Nonostante si parli di storia recente, il bisogno di ricordare è più che mai necessario. La violenza e le atrocità perpetuate durante il secondo conflitto mondiale, non solo nei campi di concentramento, sono inimmaginabili. La retorica del “non sapevamo,” usata per giustificare il silenzio durante l’Olocausto, risuona tragicamente familiare rispetto a conflitti contemporanei. Come è stato possibile? Com’è possibile?
Una delle risposte che ci possiamo dare è: l’indifferenza. L’indifferenza nei confronti del dolore, della sofferenza e delle ingiustizie indirizzati ad altri che non siamo noi. Ma noi chi siamo?

Come disse Martin Niemöller:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Ricordiamoci che nei campi di concentramento non c’erano solo persone di religione ebraica, ma tutto ciò che era ritenuto diverso dalla norma: rom, sinti, omosessuali, disabili, oppositori politici.
Nonostante abbiamo tutt’oggi ancora in vita delle vittime di questa indifferenza sembra che questa memoria sia già dimenticata. L’odio e la paura sono una costante della nostra quotidianità. Non abbiamo imparato nulla perché c’è ancora chi con la forza, la violenza e l’odio cerca di sopraffare il diverso, il debole solo per mostrare la sua supremazia o perché può farlo. La disumanizzazione che facilita l’accettazione di atti che violano i diritti fondamentali dell’uomo, ha accompagnato la repressione sistematica del popolo ebreo e di tutti i nemici del nazifascismo. Questa disumanizzazione continua a manifestarsi oggi in diverse forme attraverso le narrazioni che alimentano la paura e giustificano un aumento delle politiche che limitano i diritti fondamentali.
I fatti di cronaca ci riportano un clima di odio generalizzato di cui dobbiamo essere preoccupati, come dimostrano le offese ricevute dalla senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone attiva della Shoah, e le aggressioni nei confronti di chi è percepito come diverso e dei vulnerabili.

La stessa Liliana Segre si è dichiarata molto pessimista perché teme che, quando tutti i sopravvissuti saranno morti, per un po’ si ricorderà ancora, poi ci sarà una riga in un libro di storia e poi più neanche quella. È nostro dovere ricordare e agire contro l’indifferenza e l’odio, affinché tali atrocità non si ripetano mai più, tutti i giorni in ogni nostro piccolo gesto.

Grazie,

Alice Palazzo

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