Ormai è oltre un anno che conviviamo con l’emergenza pandemica COVid19 e solo quando avremo vaccinato la maggioranza delle persone, cominceremo forse a vedere la fine di questa tragedia. In questi mesi il governo attuale e quello precedente hanno messo in piedi strategie volte a ridurre il contagio e gli effetti economici delle restrizioni, collaborando con le Regioni ed i relativi Presidenti.
Il piano vaccinale, però, sta dimostrando tutte le criticità di un sistema sanitario generalizzato, dove ogni Regione mette a punto in modo diverso l’organizzazione e la distribuzione dei vaccini. Sappiamo bene le difficoltà oggettive che ci sono tutt’oggi nella produzione e nella distribuzione dei vaccini, ma non possiamo nasconderci dietro un dito di fronte a quello che sta succedendo in Toscana.
Se ad inizio 2021, con le prime dosi arrivate, la Toscana si mostrava virtuosa, viste le percentuali di vaccinazione, lo stesso non si può dire con gli ultimi dati ricevuti a fine marzo. Si è creata una accesa discussione ed una forte critica nei confronti delle scelte del Presidente Giani, come quella di aver aperto la vaccinazione agli avvocati o aver scelto di vaccinare gli over 80 solo tramite i medici di famiglia, o, in ultima istanza, aver deciso di abilitare le farmacie alle vaccinazioni, dovendo però formare i farmacisti per il vaccino.
Come PD Agliana non vogliamo entrare nel gioco del “tiro al piattello” contro il Presidente, che ha le sue responsabilità (come una comunicazione sbagliata e troppo pomposa, prima sulla bravura di essere in zona gialla e dopo sulle prime fasi di vaccinazione) e dovrà necessariamente correggere il tiro dell’amministrazione regionale. Tuttavia le responsabilità di questo rallentamento sono molteplici ed il PD Toscana non può continuare a stare in silenzio di fronte a tutto questo.
I cittadini sono stanchi, economicamente stanno soffrendo (molte sono le partite iva già chiuse), gli studenti in DAD non riescono a seguire adeguatamente le lezioni e come Partito non possiamo esimerci da prenderci le nostre responsabilità suggerendo, anche attraverso i nostri amministratori, soluzioni e proposte da discutere in modo franco davanti ad elettori e cittadini.
Ad esempio riteniamo che sarebbe stato più efficace attuare una strategia di prenotazione generale tramite internet e/o telefono, accorpando i dati e suddividendoli dopo per priorità, piuttosto che aprire ogni 2 settimane ad una categoria diversa. L’attuale sistema, infatti, sta dimostrando tutte le sue problematicità, con persone over 80 non vaccinate ed invece altre categorie meno a rischio già alla seconda dose.
Altra criticità i medici di famiglia: come possono vaccinare più di 1500 pazienti a testa, se ricevono solo 6 dosi a settimana? Altresì i medici di famiglia con pochi mutuati anziani hanno già concluso le loro vaccinazioni. Non sarebbe stato più opportuno prevedere un HUB in ogni città dove vaccinare tutti, usando una lista di prenotazione generale e via via andando a scorrimento? Anche l’organizzazione per le liste di attesa di chi potrebbe essere ripescato per essere vaccinato non funziona, con il triste risultato che non si sta rispettando il principio di non sprecare le dosi di vaccino.
Per questo chiediamo al PD Toscana di aprire una seria discussione in modo rapido tramite piattaforme online con i circoli o le federazioni provinciali per confrontarsi e proporre una strategia da avanzare all’esecutivo regionale come alternativa all’attuale piano vaccinale. Chiediamo anche che il Partito Regionale si prenda le sue responsabilità, senza nascondersi dietro agli attacchi al Presidente e senza fare alcuna demagogia.
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